Il percorso
Rivivi le tappe più rappresentative dell'eccidio del 1861. Il percorso si districa tra i diversi vicoli di Pontelandolfo attraverso 10 tappe che conducono alla Torre Medievale che svetta al centro del paese.
Pontelandolfo 1861
Era l’anno 1861, mentre i rivolgimenti italiani preparavano al nuovo regno, una banda di briganti partigiani comandata da Cosimo Giordano giunse il 7 di agosto in Pontelandolfo annunciando il ritorno di Francesco II, depredando le case dei cittadini, che intanto erano fuggiti, ed assassinando un negoziante ed un altro pacifico cittadino. Il successivo giorno 11 per sedare i disordini fu inviato un drappello di 45 soldati del 36° di linea della città di Campobasso, capitanati dal giovane tenente Bracci. I militi attaccati dai partigiani trovarono rifugio nella torre. Provocati dai briganti ed a corto di munizioni, tentarono una sortita. Il capo brigante Angelo Pica e i suoi uomini provenienti da San Lupo intercettarono i soldati in cammino, che furono costretti a dirottare verso il viciniore paese di Casalduni. Catturati dalla banda Pica e consegnati ai casaldunesi furono da questi sommariamente processati e giustiziati in Largo Spinelle. La notizia giunse al generale Cialdini, luogotenente nelle province meridionali con l’incarico di reprimere il brigantaggio, il quale impartì l’ordine al tenente colonnello Pier Eleonoro Negri di mettersi subito in marcia su Pontelandolfo al comando di un battaglione di 500 soldati e al maggiore Carlo Melegari di dirigersi su Casalduni alla guida di 400 militari con il preciso scopo di annientare i due paesi. Di Pontelandolfo e Casalduni – tuonò perentoriamente Cialdini – non rimanga pietra su pietra. La violenta rappresaglia non tardò ad arrivare contro i due comuni. All’alba del 14 agosto un battaglione di 500 soldati di bersaglieri e mercenari comandati dal tenente colonnello Negri assalirono Pontelandolfo. La furia vendicatrice si abbatté con spietata crudeltà sul paese. Gli inermi abitanti colti nel sonno, ingiustamente accusati del crimine commesso a largo Spinelle ed altrettanto ingiustamente assimilati ai briganti partigiani della banda Giordano di stanza sulle alture, ignari di quanto fosse accaduto a Casalduni, smarriti per l’improvvisa aggressione, gli stupri e le uccisioni, tentarono la fuga fuori dall’abitato in preda al saccheggio e alle fiamme. Pochi scamparono al massacro. L’ordine del generale Enrico Cialdini fu impietosamente eseguito. Il giorno dopo un dispaccio del colonnello Pier Eleonoro Negri annunziava laconicamente nei giornali ufficiali “Ieri mattina all’alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo”.